Confronto tra molle a balestra e molle a elica
Confrontando le molle a balestra con quelle a elica, risulta che per sollecitazioni equivalenti del materiale, ed a parità di lavoro di deformazione, il volume delle prime è più che doppio di quello delle seconde; lo stesso rapporto vale, a parità di carico, di sollecitazione e di freccia, per i pesi delle due molle.
Comunque, le molle ad elica, per la mancanza di una rigidezza trasversale necessaria per resistere alle forze verticali, a quelle trasversali agenti sul veicolo, alle coppie di reazioni motrici o frenanti, necessita di opportuni organi meccanici che complicano la sospensione e talvolta annullano le differenze di peso.
Per quanto riguarda lo smorzamento delle oscillazioni, esso è molto piccolo nelle molle ad elica perché dovuto soltanto all’isteresi elastica del materiale, mentre è molto maggiore nelle molle a balestra composte, per lavoro assorbito, durante le deformazioni , dell’attrito che si oppone allo scorrimento relativo tra le varie foglie. Tale attrito può variare grandemente con lo stato di manutenzione della balestra e non è regolabile a volontà, e fa si che per piccole variazioni di carico, non sufficienti a creare, nei piani di combaciamento delle foglie, sforzi di taglio maggiori delle forze d’attrito, la balestra si comporti come se le foglie fossero solidali fra di loro.
Quindi la molla a balestra è notevolmente rigida per piccole variazioni di carico, e lo smorzamento può essere regolato a volontà con l’adozione di ammortizzatori.
Dal lato economico, generalmente, le sospensioni con molle ad elica risultano più costose di quelle con molle a balestra.
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